Sony CDP-X505ES e Sony CDP-X33ES a confronto
Quasi per caso, mi sono comprato questo lettore di CD di fascia
alta prodotto da Sony nella prima metà degli anni 90. Avendo avuto
in passato un XA50ES, modello successivo e teoricamente appartenente
all'ultima serie "top" prodotta dal marchio, mi immaginavo di
ritrovarmi tra le mani qualcosa di molto simile dal punto di vista
costruttivo.
Le aspettative non sono state deluse: dallo scatolone è uscito fuori
un apparecchio massiccio e pesante (quasi 14 Kg) con un'estetica
curatissima e abbellito dalle fiancate di legno che caratterizzavano
molti prodotti della serie ES. In dotazione un telecomando che
permette di accedere ad una serie di funzioni e caratteristiche
quasi tutte orientate alla programmazione dei brani e non
direttamente accessibili dalla tastiera del pannello frontale.
La costruzione interna è decisamente ben fatta: uno spesso telaio in rame (o forse in ferro placcato rame) supporta nella parte centrale una meccanica considerata tra le migliori prodotte da Sony: base in alluminio pressofuso, pick-up ottico mosso da un motore lineare e motore dello spindle con cuscinetti in zaffiro. Tale meccanica era montata su tutti i modelli di fascia alta, compreso il top di gamma X707ES.
foto trovata in rete della meccanica del CDP-X505ES
Meccanica smontata per la sostituzione della cinghia del meccanismo di apertura del cassetto. Notare la realizzazione interamente in metallo e il carrello del pick-up con le relative guide.
A sinistra della meccanica sono collocati due
trasformatori di alimentazione separati, uno per la sezione digitale
e l'altro per la sezione analogica. Lo scopo è quello di ridurre le
interferenze tra le due parti dell'elettronica, evitando che il
rumore generato dalla parte digitale vada ad influenzare il segnale
audio in uscita.
Sul lato destro un'ampia scheda supporta l'intera parte di
conversione D/A e gli stadi di uscita analogici, mentre a ridosso
del pannello posteriore si trova un complesso alimentatore
stabilizzato che eroga numerose tensioni.
Interno del CDP-X505ES
Le varie schede sono separate tra di loro da pannelli di rame fissati al telaio e interconnesse in modo abbastanza ordinato e pulito, con connettori che permettono in caso di necessità di smontare agevolmente qualsiasi parte del lettore.
Molto interessante lo stadio di uscita analogico, dotato di uscita fissa e di uscita variabile con potenziometro motorizzato telecomandabile (bellissima la manopola con l'indicatore di posizione illuminato): dopo il sommatore che raccoglie i segnali in uscita dai DAC (due per canale in complemento) e i vari filtri, abbiamo una struttura a simmetria complementare con una coppia di MOSFET ed alimentazione bilanciata che garantisce un'impedenza di uscita molto bassa in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di preamplificatore (credo che non avrebbe problemi nemmeno a pilotare direttamente un finale di potenza). Circuito molto compelsso, curatissimo e realizzato con componentistica di alta qualità.
Schema elettrico e vista reale dello stadio di uscita a mosfet complementari
L'ho collegato all'impianto, gl ho dato in pasto un CD sicuramente ben registrato, ed ho premuto il tasto PLAY. Dopo pochi minuti di ascolto, è stato subito chiaro che si tratta di un apparecchio di classe veramente superiore: a differenza della maggior parte degli altri lettori che ho provato, più o meno blasonati, questo ha mostrato una gamma bassa e medio-bassa veramente favolosa: estesissima e presente, dona al "digitale" quel corpo e quel calore che spesso manca e rende faticoso l'ascolto. In alto c'è tutto il dettaglio che si vuole, senza però andare verso gli artefatti che a volte fanno suonare il CD come una motosega. Le voci, sia maschili che femminili, sono localizzate nello spazio tra i diffusori e stabilissime, si potrebbe puntare il dito e dire "è lì !". Scena profonda e stabile, suono preciso e dettagliato ma allo stesso tempo caldo e "analogico"... cosa si dovrebbe chiedere di più ad un lettore di CD ?
Detta in due parole: il più bel CD player che mi sia capitato per le mani, un acquisto di cui non mi pentirò di certo. Poco dopo, è arrivato a fargli compagnia anche un CDP-X559ES, praticamente identico a parte la diversa disposizione dei comandi e della meccanica, spostata sul lato sinistro.
Ah, dimenticavo: ha letto perfettamente anche tutti i CD masterizzati che ho provato a dargli in pasto, compreso alcuni che altri lettori hanno rifiutato.