Finale SONY TA-N77ES e pre TA-E80ES
Lo confesso: i finali con i vu-meter giganti sul pannello frontale, magari illuminati, mi hanno sempre affascinato e ho sempre desiderato possederne uno. Non che il vecchio Yamaha M4 che mi portavo dietro dagli anni 80 fosse brutto, per carità, ma quelle due scarne colonnine di LED verdi che aveva davanti non facevano certo un grande effetto. Così quando mi si è presentata l'occasione di acquistare uno dei finali più belli e performanti della produzione giapponese a cavallo tra gli anni 80 e 90 non ci ho pensato due volte, e me lo sono portato velocemente (e faticosamente) a casa.
Il Sony TA-N77ES è quello che si può definire un "peso massimo": profondo 44cm, alto 20 e pesante oltre 25Kg, è in grado di erogare la bellezza di 200W RMS (veri) su carico di 8 Ohm e ben 270+270 su 4 Ohm, inoltre il costruttore dichiara una potenza dinamica che arriva fino a 800W su 2 Ohm. Nessun problema quindi dal punto di vista dell'accoppiamento con i diffusori: con una potenza simile sarebbe in grado di far suonare anche due pentole.
Interno del Sony TA-N77ES
Trasformatori di alimentazione
Rimosso il coperchio superiore saltano subito all'occhio il grosso trasformatore di alimentazione da 500W e il dissipatore di calore; tra questi si colloca un carter di plastica che ricopre i condensatori elettrolitici di filtro dell'alimentazione principale dello stadio finale. Un secondo trasformatore alimenta il circuito del telecomando, che permette l'accensione remota dell'apparecchio tramite l'interruttore del preamplificatore.
Alcune lampadine della retroilluminazione dei vu-meter sono bruciate; le sostituisco tutte con dei LED di colore bianco caldo molto simile alle lampadine originali. La differenza esternamente non si nota, in compenso i LED non scaldano e non si guasteranno mai più.
Togliendo le fiancate di legno, si accede alla scheda principale che contiene la maggior parte dei componenti dell'amplificatore vero e proprio. Questa scheda, come vedremo tra poco, dovrà essere oggetto di una piccola ma essenziale modifica.
Scheda driver
Occorre adesso fare qualche considerazione su questo finale. Oltre che per le sue caratteristiche e per il pregevole impatto estetico, questo finale è abbastanza noto anche per avere problemi di surriscaldamento anche in condizioni di carico non gravoso, fino al punto di arrivare, in casi limite, alla deriva termica con conseguente distruzione dello stadio finale.
In effetti una volta alimentato, anche in assenza di segnale, il dissipatore raggiunge rapidamente una temperatura molto elevata persino senza il coperchio montato. Collegato lo strumento per la misura della corrente di riposo, che dovrebbe avere un valore nominale di 15mA per ciascuna delle tre coppie di transistor di potenza, si vede che il valore a freddo tende a salire rapidamente via via che il dissipatore aumenta al sua temperatura, fino a raggiungere un valore di circa 25mA prima di stabilizzarsi in modo accettabile. Se questa corrente vi sembra bassa, è bene considerare che va moltiplicata per sei e che la tensione di alimentazione dello stadio finale è di 80+80V: questo in pratica vuol dire che appena acceso l'apparecchio dissipa in calore 15W, che salgono a 25 una volta raggiunta la temperatura di regime: non sono assolutamente pochi, e lo dimostra un'etichetta "SONY ES" che in origine doveva essere applicata sul carter che copre i condensatori di filtro, ma che col calore si è accartocciata, annerita e staccata.
Torniamo alla deriva della corrente di polarizzazione: il coefficiente di temperatura positivo è molto pericoloso, perchè in caso di ventilazione insufficiente e condizioni di carico elevato la temperatura interna del mobile potrebbe aumentare fino al punto di innescare un pericoloso effetto di reazione positiva che porterebbe a far saltare tutto quanto. In effetti cercando in rete si trovano numerosi casi di TA-N77 letteralmente "andati a fuoco", con tanto di bruciature delle piste dei PCB e distruzione degli stadi finali. Il comportamento corretto dovrebbe essere opposto: un aumento di temperatura interna dovrebbe causare una riduzione della polarizzazione dei transistor, in modo da proteggerli. Il difetto è grave, e non si capisce bene come mai in Sony non se ne siano accorti e non vi abbiano posto rimedio in fase di progettazione.
Schema del circuito di polarizzazione e stabilizzazione dello stadio di potenza
Osserviamo il particolare dello schema elettrico riportato: sulla base di Q308 arriva il segnale BF dal differenziale di ingresso, viene amplificato in corrente e tensione da Q308-309 e inviato sulla base di Q401-Q402 che hanno funzione di driver dei transistor di uscita. La stabilizzazione della corrente di riposo viene fatta da Q312 e Q313 in configurazione a moltiplicatore di VBE: un aumento di temperatura di Q313, fisicamente montato sul dissipatore nelle vicinanze dei finali, dovrebbe ridurre la sua VBE e di conseguenza anche la tensione tra le basi di Q401 e Q402, riducendo anche la corrente. In effetti il circiuto funziona, ma non a sufficienza dato che la riduzione della polarizzazione non riece a compensare l'aumento di corrente dovuto all'aumento di temperatura.
Q401 e Q402 a sinistra e al centro, sulla destra il transistor verde completamente rivestito in plastica è Q312. Il trimmer regola la corrente di riposo.
La soluzione è in realtà estremamente semplice:si fa in modo che l'aumento di temperatura influenzi anche il transsitor Q312, che si trova sul PCB isolato dal dissipatore. E' sufficiente rimuoverlo dalla scheda e collegarlo tramite uno spezzone di piattina lunga una decina di cm, poi lo si fissa sul dissipatore a ridosso di Q313 utilizzando la stessa vite.
Q312 (nero sulla basetta originale) e Q313 (verde) dopo che è stato tolto dalla scheda e collegato con una piattina colorata.
Fatta la modifica si ripete la prova della corrente di riposo. Il risultato è eccezionale: 15 mA appena acceso con lento incremento fino a 18mA nei primi minuti, dopo di che si ha un breve andamento negativo fino a un picco minimo di 13mA circa e una stabilizzazione definitiva sotto i 17mA. La temperatura del dissipatore è decisamente più bassa di quella rilevata prima della modifica, e con questo andamento della corrente di riposo il rischio di una deriva termica sembra definitivamente allontanato.
I transistor finali con l'ultimo stadio driver (al centro): 3 coppie in parallelo per ogni canale.
Visto però che dovrò posizionare il finale in uno spazio relativamente ristretto e con il preamplificatore appoggiato sopra, le precauzioni non sono mai troppe: una coppia d ventole a basso profilo montate tra il dissipatore e il coperchio non fanno certo male. La piccola scheda che si vede sul lato destro della foto ha la funzione di dare uno spunto di corrente all'accensione in modo da farle partire, poi riduce la tensione di alimentazione in modo da farle girare lentamente per non generare rumore.
Ventole di raffreddamento ed elettronica di controllo
Un amplificatore del genere va unito a un pre adeguato: a prezzo non proprio "popolare" riesco a trovare in Germania un Sony TA-E80ES. In realtà il "suo" pre sarebbe il TA-E77ES, ma questo è decisamente superiore dal punto di vista delle prestazioni (tanto per dire, ha un rapporto s/n dichiarato per l'jngresso fono MM di ben 95dB) ed esteticamente si adatta benissimo.
VU-meter illuminati, la foto è quella che è ma dal vivo fanno un effettone.
Bello è bello, d'accordo, ma... come va ?
La risposta è semplice: benone. L'aspetto veramente impressionante è la resa alle basse frequenze, che rispetto allo Yamaha M4 che ha sostituito si potrebbe definire "rocciosa". Il basso è netto, potentissimo e deciso anche a volumi di ascolto ridotti (difficile vedere i vu-meter salire sopra i 3-4W, ma in genere per avere un livello più che sufficiente non si va oltre il mezzo Watt). In realtà quello che conta in un amplificatore, più che la potenza massima, sembra essere il "come" la potenza viene erogata al carico. Questo finale, con la sua capacità di fornire corrente al calare dell'impedenza del carico, riesce a far suonare le Canton come nessun altro di quelli provati finora (compreso un pregevole Sony TA-F770ES che con i suoi 100+100W a mosfet non scherzava affatto) ha mai fatto.