Studer A721
Questo è probabilmente il registratore a cassette più performante e ben suonante che sia mai stato prodotto. Si tratta di una macchina nata per uso professionale e broadcast, quindi costruita con criteri di affidabilità e robustezza assolutamente sconosciuti al mercato consumer. Il tipo di utenza a cui era destinata utilizzava questo genere di apparecchi per lavoro, e non avrebbe accettato tutti i problemi di manutenzione e i guasti che inevitabilmente si verificano nei registratori per uso domestico se sottoposti ad un uso intensivo. Così Studer realizzò questo apparecchio, dal quale poi è derivato direttamente il più "semplice" B215, con l'obiettivo di ottenere un registratore a cassette che unisse prestazioni al limite della tecnologia ad una costruzione estremamente robusta ed accessibile.
Lo scopo è stato raggiunto: con una cassetta di tipo I, nastro normale all'ossido di ferro, questo deck ha mostrato una impressionante risposta in frequenza che si è estesa fino a quasi 22KHZ a -10dB di vu-meter, e poco sotto i 18 KHz a 0VU. Una performance mai vista in nessun altro registratore a cassette, neppure nel ben noto Nakamichi Dragon che viene considerato (a questo punto, a torto) un apparecchio "assoluto", e che non tutti i registratori a bobine riescono a raggiungere neppure alla velocità di 19 cm/s. Un grosso contributo a queste prestazioni assolute è dato dal sistema di autocalibrazione, gestito da microprocessore, che regola in automatico bias e livelli interni su qualsiasi tipo di nastro prima di iniziare la registrazione.
La meccanica a doppio capstan con due motori a trazione diretta servocontrollati a quarzo assicura una elevatissima precisione di trasporto del nastro, che si traduce in una altrettanto elevata stabilità di fase alle alte frequenze: mentre già con un segnale a 10KHz la maggior parte delle piastre inizia a presentare una instabilità di fase consistente, con questa la figura di Lissajous all'oscilloscopio rimane molto prossima ad una retta e soprattutto non cambia forma contiunamente, segno che il trasporto del nastro avviene a velocità costante e che la sua posizione rispetto alle testine non varia. Ciò è molto importante per il mantenimento della corretta "scena sonora" della registrazione, ed è uno dei parametri principali che caratterizza la fedeltà di riproduzione talvolta anche più della sola risposta in frequenza.
Meccanica della A721 vista da dietro: si vedono i due volani che fungono anche da rotore per i due motori brushless, il cilindro in alto che sembra un terzo motore in realtà è il solenoide che solleva in posizione di play il gruppo testine e i pinch roller. Di fronte, la doppia testina rec/play marcata da SONY e montata anche su alcuni modelli di fascia alta dello stesso costruttore.
L'avvolgimento veloce è gestito da due motori in CC con rotore a massa ridotta, anch'essi a trazione diretta. La totale mancanza di cinghie e freni meccanici, sostituiti da un efficace sistema di controllo dei motori delle bobine, contribuisce alla semplificazione globale del meccanismo ed alla conseguente riduzione della necessità di interventi tecnici per guasti o manutenzione.
La costruzione interna è ordinatissima e pensata per una facile manutenzione: tutta la macchina si smonta in un quarto d'ora, lasciando il telaio completamente nudo, con l'ausilio di un paio di chiavi a brugola e qualche cacciavite. Tutte le varie schede sono interconnesse con cablaggi ordinati e terminati con connettori a pettine di tipo diverso, che rendono impossibile un riassemblaggio errato.
Per quanto il case sembri mezzo vuoto, se confrontato con altri deck soprattutto di produzione orientale, in realtà la quantità di elettronica presente è veramente elevata: l'apparente "vuoto" è dovuto solo all'ordine ed alla densità dei componenti sulle schede. Qui sotto abbiamo la sezione di ingresso e uscita audio bilanciata a trasformatori; notare la quantità di IC presenti.
Collegata ad un impianto hi-fi, risulta un po' strana come estetica. Ma appena messa in funzione con un nastro già inciso, ci si rende subito conto che questo registratore riesce a tirare fuori dalle cassette qualcosa che con gli altri deck non si sente: un suono completo, con pulizia e dettaglio impensabili con altri deck. La registrazione poi, se il nastro usato è appena decente (e basta una buona cassetta al ferro di fascia media come una TDK AD, o meglio ancora una top di tipo II ad esempio Sony UX-pro), risulta praticamente indistinguibile dalla sorgente originale (CD) anche in commutazione diretta. Notevole anche l'intervento del riduttore di rumore Dolby-C, che non provoca alcun decadimento delle alte frequenze: il sistema di calibrazione automatica tiene conto dell'inserimento del Dolby e adatta i parametri della macchina in modo da ottenere un risultato ottimale.
In due parole: mai ascoltata una pastra a cassette suonare così...