Registratore a cassette TANDBERG TCD 440
Tandberg è stata un'azienda norvegese che ha prodotto apparecchi elettronici di consumo, ed in particoalre apparecchi hi-fi, fino alla fine degli anni 70 quando è fallita. Il marchio è poi stato acquistato da altre compagnie nel settore dell'informatica, ed ha perso completamente la connotazione iniziale.
I registratori Tandberg sono molto quotati sul mercato del collezionismo e del vintage, ci si chiederà quindi per quale ragione il TCD440, piastra a cassette a sviluppo orizzontale con una estetica molto particolare, sia citata nella sezione degli orrori di questo sito.
Va fatta una doverosa premessa: il "retrobottega degli orrori" non ospita solo descrizioni di pasticci compiuti da sedicenti tecnici improvvisati o recensioni di apparecchiature dalle prestazioni discutibili, ma anche descrizioni di oggetti che - per quanto di buone caratteristiche tecniche - soffrono di problemi di affidabilità, di cattiva ingegnerizzazione, di pessima riparabilità in caso di guasti.
Proprio quest'ultimo è il caso della TCD440: la piastra, vista in relazione al periodo in cui è stata costruita, sarebbe un ottimo registratore.
Ttre testine separate con azimuth indipendente e regolazione esterna dell'azimuth di quella di registrazione, regolazione fine del bias con oscillatore di calibrazione, doppio capstan closed loop, motore servocontrollato, meccanica robusta e interamente in metallo con ben tre modori di cui i due delle bobine a trazione diretta .. tutte ottime premesse che potrebbero far pensare ad un apparecchio da "prendere al volo". E per molti acquirenti evidentemente lo è, dato che sul mercato ha raggiunto quotazioni veramente elevate.
Il probema, non rilevabile se non ci si trova nella situazione di "metterci le mani", è che le operazioni di riparazione, assistenza e manutenzione sono complicatissime e in qualche caso anche impossibili o quasi.
L'esemplare arrivato dovrebbe essere completamente revisionato: è fermo da molti anni, le cinghie sono in cattivo stato, selettori e potenziometri sono fonte di rumori e falsi contatti, molti condensatori elettrolitici all'interno sono FRAKO - ben noti per la loro facilità ad andare in corto circuito dopo anni di inattività.
Osservandola dall'esterno, la prima cosa che si nota rispetto a un deck a cassette classico è il volume decisamente ridotto: il pannello principale è poco più grande di quello di un normale apparecchio a sviluppo verticale, ma la profondità è davvero minima. pochi centimetri. Questo è preoccupante, perchè - considerando anche la complessità dello schema elettrico - indica che le varie parti interne saranno molto "compresse".
La prima difficoltà si incontra al momento di iniziare lo smontaggio: le viti che chiudono il case hanno la testa esagonale senza intaglio di sorta, e il calibro della testa non è standard: se una chiave del set è troppo piccola, quella subito superiore è troppo grande e non riesce a far presa sulla vite. Fortunatamente tra gli attrezzi "strani" riesco a trovare una piccola chiave a tubo adatta. Tolto il coperchio, questo è lo spettacolo che si presenta:
Osserviamo il lato sinistro: slider con pannelli di alluminio e PCB centrale con parte dell'elettronica dei vu-meter formano un blocco unico che viene via tutto insieme. I terminali dei LED che indicano la funzione attiva passano attraverso dei fori sulla plastica del pannello meter, ma sono in realtà innestati in un connettore sottostante e prima di smontare il gruppo devono essere rimossi. Sotto al gruppo slider + meter c'è una fila di schede montate in verticale, una accanto all'altra: amplificatori di registrazione e riproduzione, logica di controllo, Dolby.
Cosa c'è di male in questo ? Beh... tutto: un assemblaggio di questo tipo impedisce l'accesso all'elettronica col registratore in funzione, dato che la maggior parte delle schede è coperta da altre che ovviamente non possono essere rimosse se si vuole che l'apparecchio funzioni. Qunidi è impossibile, in assoluto, fare misure e test a registratore acceso sull'elettronica nel caso si debba ricercare un guasto.
Questa foto mostra l'esploso: il gruppo meter è tolto, le schede sono estratte dai connettori, quella più in primo piano è la tastiera, l'altra dietro appoggiata sopra la meccanica contiene la logica di controllo dell'intero registratore. Non è possibile toglierla del tutto in quanto collegata da alcuni fili saldati, che dovranno essere disconnessi per poter procedere con lo smontaggio. Come se non bastasse, monta alcuni integrati DTL che in teoria sarebbero delle banali porte logiche, in pratica hanno delle connessioni particolari totalmente fuori standard e non adattabili ad integrati di produzione corrente. Non sono più prodotti da almeno 30 anni e sono ovviamente introvabili, se si guasta uno di questi integrati il destino del registratore è diventare un bel soprammobile.
Rimuovere tutte le schede non è affatto agevole, e ancora meno lo è rimontarle al loro posto dato che i connettori sono nascosti dalle schede stesse e l'inserimento deve per forza avvenire "alla cieca". Lo spazio limitato rende difficile anche sostituire i condensatori elettroitici presenti sulla main board, e i numerosi fili e cavetti che collegano parti delle schede lontane tra loro (i PCB sono a singola faccia) non aiutano certo lo svolgersi delle operazioni.
Problematica è anche la sostituzione delle cinghie: per cambiare quella principale che accoppia motore e volani è necessario rimuovere, nell'ordine, tutto il sistema dello sportello del vano cassetta, il blocco testine e il pezzo che supporta le due bronzine dei capstan. Il tutto è causato dal fatto che i volani non sono accessibili da dietro, come accade in una meccanica "normale". Comunque - pur con fatica - si può fare.
La sostituzione del pinch roller sinistro invece è semplicemente impossibile: il perno è calettato sul supporto metallico e qualsiasi tentativo di smontaggio ne provocherebbe la rottura o la deformazione irrimediabile. Questo è un problema molto grave, perchè il pinch roller sinistro è quello più deteriorato dei due e causa notevoli problemi di stabilità del trasporto del nastro.
Non essendoci modo di smontare il roller nè tanto meno potendone trovare uno nuovo completo, l'unica cosa possibile è procedere con una rettifica, nei limiti del possibile, con carta vetrata molto fine. Il risutato non è certo dei migliori, comunque alla fine funziona in modo accettabile.
La foto del gruppo testine mostra, sulla destra, il pinch roller non sostituibile. Notare la testina di riproduzione, in ferrite, e la testina di registrazione accanto separata. Quella specie di manopola che si vede sopra è la regolazione dell'azimuth della testina di registrazione, accessibile all'esterno e assistitia da un apposito oscillatore e dai vu-meter.
Riassemblare l'apparecchio è operazione oltremodo impegnativa: prima va rimontata tutta la meccanica, poi rimesse al loro posto tutte le schede (bene incastrate) e relativi collegamenti volanti, infine deve essere montato il pannello slider+meter, e posso garantre che prima di riuscire a far coincidere tutti i connettori (privi di guide: sono dei semplici pin saldati sui PCB) c'è da perderci parecchio tempo. L'inserimento dei LED nei fori in modo che si posizionino esattamente sui contatti sottostanti si può considerare la classica "ciliegina sulla torta".
E' finita ? No, certo che no: adesso sono rimaste da fare le tarature, ma il manuale di servizio è estremamente avaro di informazioni per quanto riguarda la parte elettronica, mentre per quella meccanica semplicemente informazioni non ce ne sono: niente e nessuno spiega come rimontare la meccanica, ma soprattutto da nessuna parte è indicato come regolare la pressione dei roller e il tensionamento delle varie molle. In buona sostanza tocca "andare a occhio", con l'aiuto del misuratore di wow & flutter cercando di ottenere il miglior risultato possibile.
Ricapitolando:
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Assemblaggio a incastri con schede coperte da altre e dal montaggio macchinoso
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Cablaggio compresso, fili saldati sulle schede, accesso interno poco agevole e in certe parti impossibile
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Impossibilità di effettuare misure sull'elettronica con l'apparecchio in funzione
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Circuitazione molto intrcata
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Sostituzione delle cinghie molto complessa
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Impossibile sostituire il pinch roller (a meno di non trovare un pinch originale col supporto)
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Manuale di servizio scarno, privo di informazioni importanti e di qualsiasi riferimento alla meccanica
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Utilizzo di componenti critici irreperibili sul mercato
Che dire... nonostante si tratti di un registratore ricercato e con elevate quotazioni di mercato, con buonissime prestazioni (quando funziona) e ricco di features interessanti, mi sembra che ce ne sia a sufficienza per metterlo nel retrobottega degli orrori, e soprattutto... per starne accuratamente alla larga !