Aggiungi un posto a tavola (antichi nastri video)
Tra le tante richieste di consigli e aiuto, di recente ne è arrivata una molto particolare: un attore di teatro mi chiede se ho la possibilità di riversare su altro supporto dei nastri video in suo possesso risalenti ai primi anni 70 e registrati da un apparecchio della famiglia Akai VT.
Videoregistratore portatile Akai VT110 con telecamera e alimentatore
Gli Akai VT vennero messi in commercio in Giappone a partire dal 1969, in seguito furono distribuiti in tutto il mondo compreso l'Europa. Il primo sistema completo (VT100) consisteva in un videoregistratore portatile con monitor monocromatico da 3 pollici staccabile, una telecamera vidicon con mirino ottico reflex e un alimentatore esterno. La registrazione avveniva su nastro da 1/4 di pollice in bobina da 13 cm, che aveva una durata di circa 23 minuti. Risoluzione video decisamente bassa: circa 200 linee. I modelli VT110 e VT120 sono evoluzioni del VT100, il VT700 è un apparecchio "fisso" che monta bobine grandi fino a 27cm. Nel 1975 venne prodotto l'ultimo apparecchio della serie con la sigla VT150, unico modello a colori.
I nastri Akai VT erano essenzialmente di due tipi: uno in scatola verde, con dorso lucido, e uno in scatola color argento col dorso back-coated. Questo secondo tipo di nastro ha la cattiva abitudine di diventare "sticky" col tempo, e in tal caso non c'è nulla da fare. Chiedo qualche informazione in più, i nastri sono tutti in scatola verde, decidiamo di procedere e mi faccio spedire tutto quanto. Dopo qualche giorno, arriva una scatoletta che contiene ben 10 bobine da 13 cm contenenti per lo più riprese della famosa commedia teatrale "Aggiungi un posto a tavola" risalenti - stando a quel che dicono le etichette - negli anni 1975-1976.
Per riprodurre i nastri decido di utilizzare un esemplare di VT700, che grazie ad una meccanica più stabile e robusta e ad un'elettronica leggermente più sofisticata rispetto a quella dei modelli portatili, promette risultati migliori. Al videoregistratore è collegato, tramite un apposito cavo originale, un monitor identico a quelli montati a fianco del portatile. Una prima prova mostra che i nastri sono ancora correttamente riproducibili, l'immagine è relativamente stabile e non c'è "effetto-neve", segno che la registrazione consente ancora un buon livello di uscita del segnale video e una accettabile stabilità dei sincronismi. Sembra quindi che sia possibile riversare il contenuto dei nastri su un supporto più moderno.
Akai VT700 con monitor, riproduzione di uno dei nastri
La prima cosa che verrebbe in mente di fare è collegare l'uscita video del VT700 ad una qualsiasi scheda di acquisizione su PC e digitalizzare direttamente il segnale convertendolo poi in AVI o DIVX. Purtroppo l'operazione non è così semplice perchè questi videoregistratori non sono dotati di un sistema di servocontrollo dei motori di trascinamento e del tamburo testine molto preciso. Ciò ha come conseguenza una notevole instabilità del segnale dal punto di vista delle temporizzazioni dei sincronismi di riga e di quadro, e un segnale così impreciso non viene assolutamente accettato dalla maggior parte delle schede di digitalizzazione video che interrompono l'acquisizione continuamente. Per stabilizzare il segnale occorrerebbe un vero correttore di base dei tempi esterno, ma non ho a disposizione un simile oggetto.
La soluzione viene da un vecchio DVD-HDD recorder della Sony. Si tratta di un apparecchio nato prima dell'arrivo del "digitale terrestre" con la funzione di sostituire un normale videoregistratore domestico su cassetta VHS. Dato che il segnale televisivo analogico era molto spesso instabile a causa di riflessioni e disturbi elettromagnetici di varia natura, questi oggetti dovevano essere in grado di registrare anche se segnale e sincronismi non rispettavano al 100% le specifiche dello standard CCIR. L'apparecchio in effetti accetta e registra ottimamente il segnale proveniente dal VT700 senza alcun bisogno di correttori esterni di alcun genere, ed è quindi un sistema ideale per riversare queste vecchie registrazioni senza avere a disposizione attrezzature professionali.
HDD recorder Sony con monitor di controllo
L'operazione procede senza particolari difficoltà per quasi 6 ore, alla fine sul disco rigido del Sony sono presenti dieci files di registrazione che vengono esportati nell'unico formato disponibile: il DVD video.
Il disco generato dal recoder è stato poi trasferito su PC e convertito in una serie di filmati MPEG-4 dai quali sono stati rimossi alcuni segmenti particolarmente disturbati, soprattutto all'inizio e alla fine dove i nastri presentavano qualche piccolo difetto meccanico (spiegazzamenti e stirature dovute forse a un avvolgimento irregolare). Il risultato finale è stato inviato al proprietario dei nastri originali, insieme alle bobine che ha voluto tenere per ricordo.
Qui sotto potete vedere un breve estratto da uno dei files video generati. La definizione delle immagini è molto bassa, inaccettabile per gli standard odierni, ma occorre considerare che la telecamera utilizzata non era assolutamente in grado di effettuare riprese accettabili in condizioni di luce scarsa e che in ogni caso la definzione del sistema era limitata a meno di 200 linee per caratteristiche tecniche. Piccole instabilità e traballamenti dell'immagine sono inevitabili anch'essi, a meno di non avere a disposizione un correttore di base dei tempi professionale. Registrazioni in campo più stretto e con illuminazione migliore (ad esempio riprese all'aperto) che ho trovato in altri nastri trovati in giro per la rete e acquistati per pochi euro, sono di qualità decisamente migliore.
Se non riuscite a visualizzare il video (in formato Windows Media Player) potete scaricarlo da qui: VIDEO
Altri formati video "estinti" che potrei digitalizzare (o che ho già provato a digitalizzare): VHS, S-VHS, V2000, Betamax, Betacam SP, U-matic, formato "C" da 1 pollice pro, forse anche EIAJ ammettendo di trovare un nastro Sony da 1/2 pollice ancora in condizioni accettabili (quelli capitati finora erano tutti sticky).