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Sony CDP - X33ES (un lavoro impegnativo)

Nel corso degli anni, Sony ha prodotto numerosi modelli di CD player della serie ES, con grande varietà di prezzi e di livello qualitativo. Praticamente ogni uno-due anni la produzione veniva completamente rinnovata con una nuova gamma di modelli, che spesso beneficiavano di nuove tecnologie ed evoluzione dei vari chip, in particolare DAC e filtro digitale. 

Questo X33ES appartiene al catalogo 1990-1991. Si tratta di un modello della fascia intermedia, una versione semplificata dei modelli superiori coi quali condivide struttura,  meccanica e componentistica di base, senza troppo concedere all'economia costruttiva. Un oggetto per chi voleva "roba buona" ma senza dover per forza spendere i 2.5-3 milioni di lire necessari all'acquisto di un modello della fascia 5 o 7. Con una cifra un po'superiore al milione di lire ci si poteva portare a casa un CD player di una decina di Kg decisamente ben suonante e diverso dalla maggior parte degli apparecchi più comuni.

La storia di questo specifico apparecchio è interessante. Acquistato da un amico in un mercatino per pochi soldi (evidentemente il gestore del mercatino non aveva la minima idea di cosa aveva tra le mani) ha fatto il suo dovere per diverso tempo fino a che un brutto giorno ha deciso di mettersi in sciopero: audio distorto prima, poi il silenzio su un canale. Guasto da collocare sicuramente nella parte del circuito dal DAC in poi, visto che l'uscita digitale collegata a un DAC esterno funzionava ancora.

Il legittimo proprietario ha cercato nella sua zona e dietro consiglio di un rivenditore lo ha portato da un tecnico specializzato (si fa per dire, poi capirete il perchè) per la riparazione. Il tecnico ha esaminato l'apparecchio, ha tentato di fare qualcosa sostituendo - a suo dire - alcuni elettrolitici e un integrato senza ottenere nessun risultato apprezzabile, infine ha emesso la sua sentenza: altri condensatori da cambiare, alcuni circuiti integrati non meglio specificati da sostituire, main board rovinata (???), spesa prevista per la riparazione piuttosto consistente.

La situazione è stata discussa sulle pagine di un noto forum in cui si chiacchiera di hi-fi vintage, e alla fine, dopo una serie di considerazioni, l'amico ha preso la decisione di non procedere con la riparazione e vendere l'apparecchio così come fonte di ricambi. Al che ho preso il telefono, l'ho chiamato, ci siamo messi d'accordo e gli ho detto di portarmelo in occasione della prossima fiera in cui ci saremmo incontrati.

E così è stato: qualche settimana dopo, nei dintorni di Modena, ho preso in consegna il lettore e me lo sono portato a casa.

Passa un po' di tempo, un paio di mesi, e finalmente trovo il tempo di metterci mano per tentare di resuscitare il prezioso oggetto. Una rapida prova verifica quanto dettomi: dopo l'intervento del tecnico un canale tace del tutto, l'altro sembra funzionare, la lettura digitale è ok. Molto bene, questo significa che il problema sta nella sezione DAC/output main board.

Aperta la macchina, salta subito all'occhio una costruzione ordinata e ben pensata per facilitare gli interventi tecnici. La main board è fissata al telaio con 7 viti, tutti i collegamenti sono fatti con dei connettori estraibili che consentono di liberarla in pochi secondi. Fanno eccezione i fili del trasformatore di alimentazione, che sono connessi in wire-wrap e devono per forza essere tagliati. Provvederò poi a montare una morsettiera a vite, per eventuali necessità future.

Ed ecco qui la main board poco prima dell'estrazione dal telaio, con i vari connettori già staccati.

A un primo sguardo si vedono chiaramente alcuni componenti non originali: i condensatori elettrolitici azzurri all'incirca a metà della foto in alto e i due rossi nel centro più spostati verso sinistra sicuramente sono stati sostituiti. I due rossi sono dei Wurth di produzione corrente, gli altri mi fanno sorgere qualche dubbio che viene presto confermato: la data di fabbricazione stamplgliata sopra indica che risalgono al 2000. Il tecnico ha rimosso quelli originali ma ha montato dei componenti già vecchi di oltre 20 anni; perchè lo abbia fatto non ci è dato saperlo, immagino perchè li aveva nel cassetto e ha deciso di risparmiare qualche decina di centesimi. Meglio che censuri quello che penso, andiamo avanti.

 Il bello - o il brutto - viene guardando sotto: la zona del PCB in cui si trovano i condensatori sostituiti è conciata malissimo. Piste corrose, sporcizia, solder resist danneggiato ovunque. Qui sotto un dettaglio dei danni più gravi.

 Cosa è successo ? E' abbastanza facile da capire: gli elettrolitici hanno versato sostanze corrosive che sono scese attraverso i reofori ed entrate nei fori del PCB. Da qui hanno attaccato le piste in rame diffondendosi sotto il solder resist, con questo splendido risultato.

La pianificazione dell'intervento di restauro è evidente:

  • Pulizia della scheda con apposito solvente per rimuovere i residui di sporcizia, da entrambi i lati.

  • Sostituzione di tutti i condensatori elettrolitici presenti. In questi casi, dato che i condensatori hanno tutti la stessa età e sono nelle stesse condizioni di conservazione, è inutile mettersi a controllare in che stato sono: si perde tempo e si rischia di lasciare sulla scheda qualche componente che si guasterà dopo pochi mesi. L'unica strada percorribile è la sostituzione integrale.

  • Rimozione del solder resist nelle zone danneggiate, per individuare eventuali piste interrotte sotto. Si può fare con un trapano Dremel con montata la spazzolina d'acciaio.

  • Ricostruzione delle piste rotte

  • Protezione della scheda con apposita vernice isolante

Non sto a dilungarmi nei particolari, aggiungo solo che nel corso dell'operazione ho trovato un diodo zener frantumato in mezzo ai due condensatori rossi Wurth, troppo grandi per lo spazio disponibile sul PCB. Giungo direttamente alle conclusioni con la foto della scheda riparata dove si può notare anche la morsettiera messa alle connessioni del trasformatore. La scheda adesso è pulita, le piste interrotte sono state ripristinate (4 in tutto più altre due gravemente danneggiate e bypassate come se fossero rotte) e i condensatori sono tutti nuovi (veramente nuovi, non vecchi di 20 anni !).

Non resta che rimontarla e provare. La soddisfazione è grande: funziona e suona benissimo !

Ancora un po' di lavoro per sostituire l'ultimo condensatore rimasto, dietro al pannello frontale (lo vedete quel piccolo elettrolitico giallo a sinistra del display FL ?), e il lavoro è completato.

Il "resuscitato" suona molto bene, come si conviene a un Sony ES, e non fa storie neppure con i CD masterizzati che a volte qualche problemino lo danno. Per adesso starà nell'impianto secondario, poi... si vedrà.

Ma ancora non è finita: in un prossimo nuovo articolo faremo un confronto tra le particolarità costruttive di questo apparecchio e un modello di categoria superiore, un X505ES.

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